sabato 4 gennaio 2014
martedì 8 ottobre 2013
Willkommen Italiener!
La parola Ciliegia, nel mio dialetto, è molto simile a come si pronuncia in Romania.
Se un
Tedesco confidasse ad un Napoletano che se la sta spassando, è molto probabile che
quest’ultimo lo capisca.
I piatti più
importanti del mio paese non esisterebbero senza un frutto che arrivò dalle
Americhe.
I Greci
vennero sulle nostre coste e costruirono villaggi che chiamarono con lo stesso
nome delle loro antiche città, I Normanni vennero a costruire castelli, i
Bizantini ad insegnarci come fare l’olio e il vino.
La religione
che molti seguono ha le sue origini in medio-oriente, le telenovelas le fanno
in Sud America, le nostre decisioni le prendono gli Statunitensi.
Chissà quanti popoli e quante storie ha ognuno di noi nel sangue.
Chissà quanti popoli e quante storie ha ognuno di noi nel sangue.
Abbiamo
praticamente inventato la pittura, la musica, la letteratura, la guerra, la
radio, il telefono, la socialità, la prepotenza e le abbiamo portate altrove in
centinaia di modi diversi, con migliaia di facce diverse.
Accolti,
respinti, accettati, uccisi, sfruttati, adorati e riveriti.
Che cos’è
una Nazione? E’ ciò che ci hanno insegnato a chiamare tale.
Un pezzo di
terra che abbiamo imparato ad amare perché è ciò che è: una spugna del tempo,
pregna più di molteplicità che di quanti punti ci siano realmente in comune in un popolo che mai senza fatica in tale modo si è potuto definire.
La penisola
centrale del mediterraneo, la terrazza luminosa da cui è passato tutto il mondo:
si è seduto a tavola e dopo pranzo si è alzato soddisfatto, ha bevuto un caffè (coltivato
in brasile) e se n’è andato via, per poi ritornare sempre.
All’estero,
se è vero che ci odiano, ci odiano come si odia un maestro che ti ha insegnato
le sue arti più preziose e dopo le ha trascurate e dimenticate, per poi
rinchiudersi in un eremo di diffidenza e di presunzione non più giustificata.
All'estero, se è vero che ci amano, ci amano come ad una donna che non sa di essere bella e che nella sua insicurezza continua a rinchiudersi in casa, per deperire in solitudine, su fornelli troppo puliti.
Ed è per
questo che sono convinto che ci vogliano degli italiani nuovi, con le facce delle
più svariate tonalità, con le loro mille lingue, i loro pregi ed i loro
difetti, per insegnare nuovamente agli italiani che sono già qui, e chissà
realmente da quanto tempo, che l’Italia è cresciuta solo quando ha saputo
ascoltare ed imparare, solo quando ha voluto arricchirsi di esperienze venute
da altrove.
Benvenuto
chiunque tu sia, triste mio nuovo connazionale trascinato qui con forza, dal
mare.
Welcome whoever you are, my grieved new fellow countryman dragged forcefully here, by the sea.
lunedì 29 aprile 2013
giovedì 25 aprile 2013
giovedì 29 novembre 2012
Bérirehjia
EFNO
The oracle INID knew each of the undertakings, each of the sacrifices that paved the path that led to Fenofia.
Without any of these sighs of the time he would never reach his fair kingdom.
And even most likely there would be no longer mustaches.
Without any of these sighs of the time he would never reach his fair kingdom.
And even most likely there would be no longer mustaches.
Altro che le stronzate.
Etichette:
disegni e illustrazioni,
Fenofia
Ubicazione:
Baile Átha Cliath, Éire
giovedì 11 ottobre 2012
lunedì 9 luglio 2012
sabato 9 luglio 2011
So Old Out
E queste poi, che ce le ho a fare?
Ne ho parlato in un post precedente, prendendo spunto da Samuel Beckett per il titolo.
Si parlava di belle case editrici, ma io ho smesso di entusiasmarmi nel 2008.
E poi non ci credevo, realisticamente perchè non è tutto questo chissà che.
Tuttavia pensavo che fosse Sold Out, ma invece lo era solo di nome.
Ma sul book il mio nome non c'era.
E allora diciamolo!
Ne ho parlato in un post precedente, prendendo spunto da Samuel Beckett per il titolo.
Si parlava di belle case editrici, ma io ho smesso di entusiasmarmi nel 2008.
E poi non ci credevo, realisticamente perchè non è tutto questo chissà che.
Tuttavia pensavo che fosse Sold Out, ma invece lo era solo di nome.
Ma sul book il mio nome non c'era.
E allora diciamolo!
Matite e inchiostri di Giuseppe Minervini.
Caracter and Ambient Design Giuseppe Minervini.
Colori di Corrado Rosato.
Sceneggiatura... sceneggiatura? sceneggiatura?
e poi?
Più nulla.
Intanto volevo inviare un saluto ai gentilissimi Pompeo, Limpida, Vito e Fiorenzo per la simpatica gita fuori porta e specialmente per la cena spassosa nel ristorante Piccola Caspoggio in cui abbiamo potuto degustare la Porchetta della Valtellina e tante altre gustose specialità.
Un abbraccio di cuore e spero che per voi il viaggio sia andato bene!
Un abbraccio di cuore e spero che per voi il viaggio sia andato bene!
giovedì 23 giugno 2011
mercoledì 6 aprile 2011
ehm.
Il mondo è brutto.
Questo non è un motivo valido per smettere di avere l'ambizione di esistere.
Certo, c'è anche da dire che alcuni miei comportamenti non sono neanche presentabili davanti ad una lontana idea di selezione naturale.
Ma poi, di quale specie stiamo parlando?
Dell'essere umano? Quello che si uccide da solo? Di armi, di veleni, di noia? Quello che scatena le guerre? Quello che passa dal cannibalismo, all'omicidio seriale? Dalle perversioni sessuali di qualunque tipo alla depressione per le delusioni delle proprie vite virtuali? Quello che è in grado di annullarsi per delle piccole comodità momentanee oppure che si sfonda di stupefacenti perchè odia sentire il rumore della propria vita vuota?
E poi, fosse così bello essere una persona di successo al giorno d'oggi... è così degno di invidia essere apprezzati per delle cose di basso spessore che però sono comprensibili dai più? E' così bello avere soldi e non valerne neanche i debiti? E' così stimolante portarsi a letto donne che hanno un quoziente intellettivo più basso della loro tenera età anagrafica? E' così gratificante sentirsi magnifici perchè ad adularti sono persone che vogliono ottenere vantaggi da te?
Sapete cosa vi dico?
Io mi stimo.
E lo faccio perché probabilmente io vivrei alla perfezione in un mondo in cui le cose girassero come dovrebbero, dove i sacrifici delle persone vengono ripagati col giusto prezzo.
Perché non mi sembra giusto essere disonesto con chi ripone in me fiducia.
Perché non voglio rovinare i momenti di agio degli altri, anche quando qualcuno di loro non lo merita ed io sono a disagio.
Perché quando lavoro gratuitamente, la gente dovrebbe essermi a dir poco grata, invece anche quando hanno il coraggio di impormi minacce, io mantengo la mia professionalità e continuo a lavorare, perché sono in grado di analizzare prima i miei difetti e dopo la capacità della gente di essere totalmente fuori luogo.
Perché bevo, certe volte più del solito, ma faccio la raccolta differenziata del vetro e soprattutto rimango sempre lucido.
Perché penso prima di parlare, e sono convinto che per parlare sia necessario sempre il momento giusto.
E scusatemi se mi permetto di essere franco anch'io, nonostante io mi chiami Giuseppe.
Ma passiamo alle cose serie...
La tavola che espongo mi ha spinto poco tempo fa verso l'oceano atlantico, fermandosi poco prima.
E' uno dei miei primi tentativi di combattere il problema passandogli di lato, magari con una simpatica pacca sulle spalle.
Nonostante il periodo non fosse quello giusto, il tempo a disposizione neanche e l'umore non ne parliamo, sono contento di queste piccole scintille, e sono contento quando le sento aumentare.
E' una storia da perfezionare, ma la volontà c'è tutta, perchè se muore anche quella è proprio finita.
La sceneggiatura ed il soggetto sono di Alina Mocanca e Giuseppe Minervini.
Le matite e gli inchiostri sono di Giuseppe Minervini.
I colori sono di Alina Mocanca.
Il futuro è di chi riesce a convincerlo.
Ringrazio ancora i simpatici amici della fumetteria - club da ballo "Mago Folklore" di San Felice sul Panaro che con la loro ospitalità e gentilezza hanno ravvivato alcune delle mie giornate.
E' grazie a gente come voi che la vita è bella!
Questo non è un motivo valido per smettere di avere l'ambizione di esistere.
Certo, c'è anche da dire che alcuni miei comportamenti non sono neanche presentabili davanti ad una lontana idea di selezione naturale.
Ma poi, di quale specie stiamo parlando?
Dell'essere umano? Quello che si uccide da solo? Di armi, di veleni, di noia? Quello che scatena le guerre? Quello che passa dal cannibalismo, all'omicidio seriale? Dalle perversioni sessuali di qualunque tipo alla depressione per le delusioni delle proprie vite virtuali? Quello che è in grado di annullarsi per delle piccole comodità momentanee oppure che si sfonda di stupefacenti perchè odia sentire il rumore della propria vita vuota?
E poi, fosse così bello essere una persona di successo al giorno d'oggi... è così degno di invidia essere apprezzati per delle cose di basso spessore che però sono comprensibili dai più? E' così bello avere soldi e non valerne neanche i debiti? E' così stimolante portarsi a letto donne che hanno un quoziente intellettivo più basso della loro tenera età anagrafica? E' così gratificante sentirsi magnifici perchè ad adularti sono persone che vogliono ottenere vantaggi da te?
Sapete cosa vi dico?
Io mi stimo.
E lo faccio perché probabilmente io vivrei alla perfezione in un mondo in cui le cose girassero come dovrebbero, dove i sacrifici delle persone vengono ripagati col giusto prezzo.
Perché non mi sembra giusto essere disonesto con chi ripone in me fiducia.
Perché non voglio rovinare i momenti di agio degli altri, anche quando qualcuno di loro non lo merita ed io sono a disagio.
Perché quando lavoro gratuitamente, la gente dovrebbe essermi a dir poco grata, invece anche quando hanno il coraggio di impormi minacce, io mantengo la mia professionalità e continuo a lavorare, perché sono in grado di analizzare prima i miei difetti e dopo la capacità della gente di essere totalmente fuori luogo.
Perché bevo, certe volte più del solito, ma faccio la raccolta differenziata del vetro e soprattutto rimango sempre lucido.
Perché penso prima di parlare, e sono convinto che per parlare sia necessario sempre il momento giusto.
E scusatemi se mi permetto di essere franco anch'io, nonostante io mi chiami Giuseppe.
Ma passiamo alle cose serie...
La tavola che espongo mi ha spinto poco tempo fa verso l'oceano atlantico, fermandosi poco prima.
E' uno dei miei primi tentativi di combattere il problema passandogli di lato, magari con una simpatica pacca sulle spalle.
Nonostante il periodo non fosse quello giusto, il tempo a disposizione neanche e l'umore non ne parliamo, sono contento di queste piccole scintille, e sono contento quando le sento aumentare.
E' una storia da perfezionare, ma la volontà c'è tutta, perchè se muore anche quella è proprio finita.
La sceneggiatura ed il soggetto sono di Alina Mocanca e Giuseppe Minervini.
Le matite e gli inchiostri sono di Giuseppe Minervini.
I colori sono di Alina Mocanca.
Il futuro è di chi riesce a convincerlo.
Ringrazio ancora i simpatici amici della fumetteria - club da ballo "Mago Folklore" di San Felice sul Panaro che con la loro ospitalità e gentilezza hanno ravvivato alcune delle mie giornate.
E' grazie a gente come voi che la vita è bella!
martedì 18 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
martedì 11 maggio 2010
martedì 6 aprile 2010
lunedì 5 aprile 2010
mercoledì 31 marzo 2010
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